Esiste l’inferno in Terra, io l’ho visto. L’ho visto nel caldo monumentale, sovrumano, che esacerba gli animi e infiamma le menti. L’ho visto nell’applicazione di leggi ingiuste, nelle carceri sporche e sovraffollate, nelle torture. L’ho visto nelle acque marce e virali che spaccano gli intestini, l’ho visto nei tradimenti e nelle illusioni che vanno evaporando nel sole mediorientale. Tutto questo inferno è custodito e raccontato nelle pagine ulceranti di Apologia di uomini inutili, nuovo e sorprendente romanzo di Lorenzo Mazzoni. Una narrazione a incastro, sapiente, dolorosa, abitata da vittime e carnefici, sebbene il confine tra gli uni e gli altri sia labile, incorporeo. Una sola cosa pare certa, sono tutti responsabili. In un modo o nell’altro i protagonisti del romanzo di Mazzoni sono, chi più, chi meno, tutti colpevoli; contribuiscono a fare del mondo un posto peggiore. Il lettore non può non sentirsi chiamato in causa; chiunque può essere un uomo inutile, esecrabile pedina di un incomprensibile disegno troppo grande per essere compreso fino a fondo.
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